La realtà degli incendi boschivi è da secoli un motivo di forte preoccupazione da parte di chi vive in aree boscate, derivando dal patrimonio forestale una risorsa economica fondamentale. Negli ultimi decenni, tuttavia, questo fenomeno ha assunto una rilevanza sempre maggiore, anche in conseguenza di importanti cambiamenti climatici e di comportamenti umani spesso criminali. Il fuoco va a colpire, insieme ai boschi e agli animali che vi abitano, tutto il sistema di benefici che da essi derivano: l’aria pura, la bellezza naturale, un presidio importante per il territorio contro frane e smottamenti, una risorsa turistica.

Da quando la legge quadro nazionale per la difesa dei boschi dagli incendi (L. 353/2000) ha affidato alle Regioni la quasi totalità dei compiti in materia di previsione, prevenzione e lotta attiva agli incendi boschivi, l’Amministrazione regionale si trova a dover combattere la minaccia degli incendi boschivi.

Contro questo nemico il Governo regionale del Piemonte ha affilato le proprie armi, dando vita progressivamente, negli ultimi 20 anni, ad un vero e proprio SISTEMA AIB, in grado di intervenire sugli incendi boschivi con efficacia ed efficienza.

Attraverso la stipula di apposite convenzioni la Regione Piemonte ha riunito, sotto lo stesso obiettivo, forze istituzionali e volontarie, come indicato dalla normativa nazionale.

Il sistema AIB piemontese poteva contare sul supporto tecnico del Corpo forestale dello Stato, ma dal 2016, con l’abolizione del CFS, si è consolidata la collaborazione con il Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, il cui personale ha assunto un ruolo fondamentale anche nelle operazioni di spegnimento degli incendi boschivi, e dei Nuclei Carabinieri forestali coordinati dal Comando unità forestali, ambientali e agroalimentari dell’Arma. Di questo Sistema, comunque, possiamo affermare che il cuore e l’entusiasmo dei Volontari del Corpo AIB del Piemonte, è un elemento fondamentale. Anche se il Corpo è nato poco più di vent’anni fa, le sue radici affondano nel senso di solidarietà tipico delle genti di montagna e in questi decenni ha saputo evolversi e migliorare la propria capacità operativa e professionale.

L’importantissimo ruolo dei Volontari del Corpo AIB è stato valorizzato dall’Amministrazione regionale attraverso un percorso fatto di azioni concrete e di forti investimenti economici, che si possono riassumere nell’individuazione di moderni strumenti operativi e gestionali, nell’innalzamento del livello tecnico e professionale degli operatori (grazie ad appositi corsi di formazione/addestramento), nella fornitura di strumenti di intervento e di protezione individuale.

In questo modo il Governo regionale ha inteso riconoscere il valore unico rappresentato dal Volontariato AIB ed ha voluto sostenere l’impegno che gli uomini e le donne del Piemonte assumono ogni giorno per la difesa del territorio.
Un impegno e un livello di efficienza operativa che anche il Dipartimento nazionale di Protezione civile ha riconosciuti, facendo rientrare il Corpo AIB nella Colonna mobile nazionale da attivare in caso di emergenze.

L' organizzazione

Il nuovo modello organizzativo, unico in tutta Italia per l´originalità, la dimensione e la competenza territoriale, è frutto della volontà di superare il modello associativo, coniugando i compiti di tutela e rappresentanza, con una più efficace gestione della linea operativa sul territorio. Le figure che la nuova organizzazione di tipo piramidale prevede, partendo dalla suddivisione dei soggetti inquadrati in AIB volontari ed AIB ausiliari, sono quelle dei Capisquadra, dei Comandanti di Distaccamento, degli Ispettori Provinciali, dei Referenti Provinciali, degli Ispettori Regionali e dell´Ispettore Generale del Corpo.

Il Corpo è composto da:

242 Squadre con 3.986 AIB volontari e 1.767 AIB di supporto

50 Comandi di Distaccamento e 8 Ispettorati Provinciali

485 Mezzi